A cura di Adele Pietroluongo
dell’Ordo Virginum diocesano
Santo Stefano Gaeta
Beato il cuore che
non è gonfio di sé,
che non manca di rispetto,
che non riesce
a chiamare estraneo
anche il più diverso,
ma che sa essere solidale
e sa trovare dentro di sé
un posticino libero
per accogliere
l’ultimo che arriva:
sarà artefice
della civiltà dell’amore.
Beato il cuore mite e umile,
che si lascia compromettere
dal dolore degli altri
e non lo sfugge, ma si fa vicino
donando gratuitamente
speranza, calore e affetto:
sarà presenza viva
del Cuore di Cristo
e realizzerà l’unità dei fratelli.
Beato il cuore che si compiace
della verità, della giustizia
e della purezza
e semina nel mondo,
nella sua quotidianità,
chicchi di autenticità,
libertà e amore vero:
sarà lampada
per chi è nelle tenebre,
specchio di Dio
e città sul monte
per chi è in cammino.
Beato chi ha trovato in Dio
la fonte dell’unica felicità:
costui si fida di Lui,
si affida, è felice e rende felici.
_Buona giornata insieme “artefici della civiltà dell’amore “._