(Lc 12,35-38)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!».
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Oggi prova a vivere nell’attesa di un Signore che tornando dalle nozze desidera condividere con te la sua gioia. Accendi la lampada della tua preghiera! Apri subito il tuo cuore a Gesù: non temere, non ti toglie nulla, non ti sottrae niente perché amare è donarsi.
«Beati quei servi…»: la parola “servi”, piuttosto disturbante per i nostri orecchi, secondo la Sacra Scrittura andrebbe meglio tradotta con la parola “maggiordomi”, quelli a cui il Signore ha affidato l’amministrazione della propria casa, del mondo. Nella preghiera chiedi al Signore di vivere la bellezza di un banchetto preparato e servito da Lui per te. Ma quanti sono quelli che potranno entrare nella sala del banchetto, immagine per descrivere la gioia e l’unità che speriamo di godere in Paradiso?
Dio è presentato nell’Antico Testamento come severo giudice: fai il bene e sarai ricompensato, altrimenti verrai destinato all’inferno. Ma nel Nuovo Testamento, tutto cambia. Qui scopriamo un Dio Padre pieno di amore, pronto ad accogliere tra le sue braccia anche chi ha sbagliato. Pensiamo al buon ladrone, San Disma: un uomo che ha vissuto tra furti e violenza, ma che sulla croce, con le ultime forze, si pente. Gesù lo perdona e lo accoglie con sé in Paradiso.
Ci chiediamo: avremo sempre un’altra possibilità? In altre parole, l’ultimo respiro sarà davvero l’ultima occasione per pentirci? O c’è speranza anche dopo la morte?
“Nulla è impossibile a Dio” (Luca 1, 37). Nulla! Noi speriamo che la misericordia di Dio possa andare oltre i confini della vita. Speriamo che anche chi non ha avuto il tempo di convertirsi in vita, possa farlo di fronte a Lui, nel momento della verità.
Dopotutto, come diceva Sant’Agostino: “Fra l’ultimo nostro respiro e l’inferno, c’è tutto l’oceano della misericordia di Dio”.
Ciao, don Stefano